Il calendario degli antichi greci

Non esisteva un solo calendario dei greci, durante l’antichità. Gli ateniesi vivevano diversi e simultanei datari che avevano giorni stabiliti per diversi propositi e a seconda della vita che ognuno faceva. Ve ne erano di base tre diversi: uno dedicato alle feste, diviso in 12 mesi e basato sui cicli della Luna; uno dello stato democratico con 10 mesi prefissati dai legislatori; infine uno agricolo suddiviso in stagioni e relative lavorazioni dei campi. La Grecia era oltretutto formata da una moltitudine di Stati, le poleis, ciascuna delle quali aveva il suo proprio annuario. Base comune era la successione delle fasi della Luna: quella Nuova segnava l’inizio di un ciclo, la Piena la metà.

Il calendario attico

Fu un fenomeno esclusivamente locale, usato per regolare gli affari interni degli ateniesi e con poca rilevanza verso il mondo esterno. Per esempio, ad Atene l’anno iniziava giusto dopo la metà dell’estate, mentre nei pressi del confine con la Boeotia i mesi avevano nomi differenti, e l’anno iniziava nel pieno dell’inverno. Così era in terre più lontane: questo giorno veniva determinato a livello locale e secondo altre scale di variabilità. Che i vari calendari non coincidessero con quelli in uso presso i vicini rifletteva anzi la tradizionale ostilità esistente tra le due comunità. Nell’isola ionica di Delos il nome di quattro mesi era in comune con Atene, ma questi non erano disposti nella stessa epoca dell’anno. Quest’uso perdurò anche quando l’isola venne sottomessa agli ateniesi, dal 479 al 314 a.C.: l’anno continuò ad iniziare, a differenza dell’Attica, in pieno inverno.

Una delle chiavi della riforma democratica iniziata da Solone dopo il 506 a.C. fu di far conoscere ai cittadini un nuovo sistema di potere basato su dieci gruppi a differenza di quanto avvenuto sino a quel momento in cui il governo era rappresentato soltanto da quattro. Il dieci divenne così un numero simbolico per la democrazia e si arrivò alla creazione di un calendario supplementare, più “politico”, composto di dieci mesi. Questo nuovo calendario era basato solo sui movimenti del Sole e usava un anno di 365 o 366 giorni senza tenere conto delle fasi lunari di 37 che seguivano ben quattro mesi composti di 36. In questo modo però le feste non coincidevano mai un anno dopo l’altro. Per non seminare e non raccogliere troppo presto o troppo tardi, inoltre, occorreva seguire l’andamento delle stagioni. Dopo il 407 a.C. questi due calendari furono sincronizzati in modo da partire e finire nello stesso momento. Fu l’ateniese Metone a elaborare nel 432 a.C. un sistema per mettere d’accordo i mesi lunari di 29,53 giorni con gli anni solari di 365,24 giorni. Metone ordinò che i mesi divenissero di 29 e di 30 giorni e gli anni di 12 e di 13 mesi a fasi alterne. Creò quindi un ciclo di 19 anni detto ciclo metonico, che conteneva 235 mesi lunari esatti. In questo modo il ventesimo anno iniziava il giorno della Luna nuova successiva al solstizio d’estate e nella pratica gli eventi si spostavano ogni anno di qualche giorno avanti o indietro. Al termine del ciclo le date coincidevano e le stagioni combaciavano.

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Nel periodo macedone (307-224 a.C.) infine, le tribù divennero dodici e così il calendario politico divenne di 12 mesi, sovrapponendosi infine anche a quello lunare, che aveva ancora un uso prettamente agricolo.

Il calendario attico determinato per legge da Solone divenne di uso comune tra il V e il IV secolo a.C., probabilmente anche perché il più semplice tra quelli in uso. Aveva però alcune peculiari caratteristiche: prima di tale riordino era determinato mese per mese e anno per anno alla luce di accadimenti immediati, sia politici che militari. Era sotto il controllo dei magistrati che non erano astronomi e che inserivano giorni o date di feste senza tenere conto della Luna o delle stelle.

Questi venivano inseriti semplicemente aggiungendo al nome del giorno duplicato la parola “secondo” o “terzo”. Ad Atene nel 271 a.C. quattro giorni vennero inseriti tra il 9 e il 10 Elafebolion per poter allungare il tempo dedicato agli spettacoli teatrali. Nel V secolo a.C, ad Argo, durante una spedizione di guerra poco prima del mese sacro di Kameios, in cui erano vietati tutti i combattimenti si decise, da una parte, di congelare il trascorrere del tempo per avere più giorni a disposizione per l’azione militare. Ovviamente gli avversari si rifiutarono e tornarono invece alle proprie case in tempo per i festeggiamenti.

I mesi

L’anno ateniese si divideva in dodici mesi, con uno aggiunto in più ad anni alterni e della durata di 30 giorni posto tra Poseidone e Gamelione. Questo mese si chiamava Poseidone II, Poseideon δεύτερος o ὕστερος ottenuto semplicemente raddoppiando il mese di Poseideon e aggiungendo la parola “secondo”, δεύτερος.

L’inizio dell’anno coincideva con il solstizio d’estate e per i mesi si derivava il nome dalle feste principali che in essi si svolgevano. Le festività erano un’ottantina e un altro gruppo di celebrazioni religiose era posto all’inizio di ogni mese: i compleanni degli dei cui erano dedicati i primi quattro e i giorni dal sesto all’ottavo di ogni mese. Questi giorni portavano il numero delle festività da aggiungere ogni volta ad una sessantina circa. In tutto questo intercalare spesso congelato di giorni, all’inizio dell’anno bisognava anche definire circa 15 date sparse in cui gli affari non potevano essere trattati.

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Ecatombeone, Ἑκατομϐαιών, era il primo mese e cadeva a cavallo tra gli odierni luglio e agosto. Il nome trae origine dall’”ecatombe”, il sacrificio di cento buoi in onore di Apollo che aveva luogo il settimo giorno. Il primo di Ecatombeone coincideva con la prima Luna nuova dopo il solstizio d’estate e quindi era variabile: poteva corrispondere a qualsiasi data tra il nostro 22 giugno e il 21 luglio e durava trenta giorni.

Il Metagitnione, Μεταγειτνιών corrispondeva all’ultima parte dell’estate. Vi iniziava l’attività finanziaria e l’anno militare aveva termine. Si svolgevano i Giochi olimpici e le Metagitnie, con cui si celebrava l’unione e l’alleanza con i popoli vicini.

Il mese di Boedromione, Βοηδρομιών, tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, era dedicato ad Apollo e alla vittoria di Teseo sulle Amazzoni. Il 5 iniziavano i riti di genesi, destinati ad onorare i defunti.

L’autunno si apriva con il mese di Pianepsione, Πυανεψιών, che era anche quello della vendemmia.

Gamelione, Γαμηλιών, prendeva il nome dai Gamelii, Γαμήλιοι θεοί, le divinità protettrici dei matrimoni ed era in questo periodo che venivano celebrati.

Il mese più noto era Antesterione in cui si tenevano le Antesterie, le feste dei fiori in onore a Dioniso tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera.

Si fa notare Sciroforione, infine, (metà giugno-metà luglio) in cui si invocava la protezione di Atena Scirade contro il caldo eccessivo.

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Le stagioni

Le stagioni non erano intese dai Greci per dividere l’anno in quattro blocchi, piuttosto Primavera e Autunno erano considerate come sottosezioni delle sovrastanti Estate e Inverno. Queste divisioni erano formalizzate a seconda delle costellazioni o degli equinozi. La primavera era stagione dedicata alla guerra. Per questa ragione più avanti i greci iniziarono a chiamare il tempo dell’equinozio Ares, dio della guerra, che veniva celebrato per tutto quel periodo.

Il calendario aveva la seguente suddivisione stagionale e mensile:

ESTATE - Θέρος
NOMEPERIODO e DURATAFESTE
Ecatombeone
Ἑκατομϐαιών
luglio-agosto
30 gg
Sacrificio di un’ecatombe (di buoi)
Festa della Pace, Sunoikia, Συνοίκια
Giochi Panathenei
Metagitnione
Μεταγειτνιών
agosto-settembre
29 gg
Mese dei trasferimenti
Boedromione
Βοηδρομιών
settembre-ottobre
30 gg
Celebrazione delle Brauronie in onore a Teseo

AUTUNNO - Φθινόπωρον
NOMEPERIODO e DURATAFESTE
Pianepsione
Πυανεψιών
ottobre-novembre
30 gg
Épitaphies, feste in onore di Apollo
Maimatterione
Μαιμακτηριών
novembre-dicembre
29 gg
Feste in onore del dio delle Tempeste
Poseideone
Ποσειδεών
dicembre-gennaio
29 gg
Festa di Nettuno

INVERNO - Χεῖμα
NOMEPERIODO e DURATAFESTE
Gamelione
Γαμηλιών
gennaio-febbraio
30 gg
Il mese dei matrimoni
Antesterione
Ἀνθεστηριών
febbraio-marzo
29 gg
Feste in onore delle divinità infernali
mese dei fiori in onore a Dioniso
Elafebolione
Ἐλαφηϐολιών
marzo-aprile
30 gg
Festa della caccia al cervo

PRIMAVERA - Ἔαρ
NOMEPERIODO e DURATAFESTE
Munichione
Μουνιχιών
aprile-maggio
29 gg
Il mese di Artémis Munichia
Targelione
Θαργηλιών
maggio-giugno
30 gg
Mese in onore di Artemide e Apollo
Sciroforione
Σκιροφοριών
giugno-luglio
29 gg
Feste dette Scirophories in onore di Atena
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I giorni

Il tempo della giornata era scandito dall’uso di meridiane solari oppure di clessidre che venivano girate continuamente. Mentre il giorno per noi comincia a mezzanotte, per gli antichi greci l’inizio era dopo il tramonto ed era diviso in due parti ineguali: quella notturna e quella diurna. Queste due parti furono ulteriormente divise ciascuna in tre parti ineguali (inizio, metà, fine) e il giorno veniva chiamato nychtémère.

Il primo del mese era chiamato νουμηνία (Luna nuova) perché con questa iniziava. Era diviso in tre sezioni, ciascuna delle quali composta da dieci giorni: Luna crescente, Luna piena e Luna calante: μηνὸς ἱσταμένου (o ἀρχομένου) che significava «la decade del mese che comincia»; μηνὸς μεσοῦντος, ovvero «la decade di metà del mese»; e μηνὸς φθίνοντος, «la decade del mese che finisce».

I giorni erano semplicemente numerati fino ad arrivare al ventesimo. Per la terza parte, quella finale, il nome dei giorni partiva con un conto alla rovescia a partire dal decimo. I giorni in queste due sezioni, i primi e gli ultimi dieci, avevano nomi distinguibili dagli altri aggiungendo il participio “nascente” o “calante”. Solo la decade di mezzo aveva numeri per contare quelli più alti di 10 che spesso venivano chiamati anche come “Il terzo sopra dieci” e via dicendo.

Sotto la legislatura di Solone l’ultimo di ogni mese di 30 giorni prese il nome di ἔνη καὶ νέα «il vecchio e il nuovo». Caratteristico di Atene, designava il giorno che era a cavallo delle due Lune. I mesi erano quindi composti di 29 o 30 giorni di lunghezza, vagamente alternati poiché l’orbita della Luna avviene in circa 29 giorni e mezzo. Ad ogni buon conto, invece che seguire uno schema, la durata di ogni mese veniva dichiarata poco prima della fine, nel tentativo di bloccare la fase della Luna in una data precisa. I mesi più corti erano noti come “vuoti”, quelli di 30 come “pieni”. Quando un mese era composto da 29 giorni invece che 30, l’ultimo del mese, ἔνη καὶ νέα veniva tirato indietro di un posto così che il «secondo giorno della luna calante» diveniva l’ultimo, ovvero ἔνη καὶ νέα.

Luna crescenteLuna pienaLuna calante
νουμηνία (Luna nuova)11°10° ultimo
2° crescente12°9° calante
3° crescente13°8° calante
4° crescente14°7° calante
5° crescente15°6° calante
6° crescente16°5° calante
7° crescente17°4° calante
8° crescente18°3° calante
9° crescente19°2° calante
10° crescente10° primoἔνη καὶ νέα (vecchio e nuovo)

Gli anni

L’anno andava da luglio al giugno successivo e gli Ateniesi gli davano il nome dell'arconte eponimo eletto all’inizio dell’anno. L’arconte eponimo era la carica più importante di un trio di magistrati che costituiva il potere esecutivo e il suo nome serviva dunque anche come riferimento cronologico.

Il calcolo degli anni veniva effettuato su ciclo quadriennale in base allo svolgimento delle Olimpiadi.

Ogni anno era diviso in 12 mesi (di 29 e 30 giorni alternati) ed ognuno di essi composto di 354 giorni: teneva conto sia dei movimenti del Sole che della Luna. Per sincronizzare il computo lunare dei mesi con quello solare degli anni, dopo circa due anni composti da 12 mesi lunari (354 giorni) ne seguiva un terzo composto di 13 mesi (384 giorni). Questa alternanza di anni di 12 e 13 mesi portava la durata media dell’anno a coincidere con la durata del nostro calendario e di quello solare composto di 365 giorni.